lunedì 12 luglio 2010

Domenica, 11 luglio 2010


Giorno 6: Becak.

Sveglia alle 3, non troppo tristi visto che la stanza non merita una lunga permanenza, e salita in jeep per osservare l'alba sul monte Bromo. L'atmosfera non è intima e romantica come ce l'aspettavamo: dobbiamo sgomitare nel buio pesto per guadagnarci una visuale ragionevole, e come se non bastasse dobbiamo aspettare quasi due ore prima che il sole sbuchi da un'ostinata nuvoletta all'orizzonte. Prima delle nove completiamo le visite previste per oggi: alba, deserto di sabbia con tempio, cratere del vulcano ancora attivo.
Dopo un breve riposino riprendiamo la marcia (ma mai la quinta!) verso Surabaya. Stavolta la camera del nostro hotel è un bellissimo appartamento in stile coloniale, con tanto di vasca, doccia con vista water (e viceversa) e rubinetteria ottonata. Nonostante il parare negativo del consierge, decidiamo di avventurarci a piedi per le strade della città. L'impressione è sempre la stessa: siamo delle bestie rare! Tutti i marciapiedi della città sembrano in rifacimento: raggiungiamo la meta prefissata a fatica, e solo con l'indicazione di un poliziotto, che ci fa anche attraversare una strada a quattro corsie bloccando tutto il traffico. Per il ritorno decidiamo di sfruttare un becak, uno dei famosi veicoli a tre ruote, in cui i passeggeri siedono su una carrozzella, ed il conducente pedala (o spinge) stando dietro. Il nostro pedalatore dapprima chiede aiuto ai colleghi per contrattare il prezzo della corsa, poi si perde clamorosamente, regalandoci un bel tour panoramico della città. Ritornati finalmente nei pressi dell'albergo resta giusto il tempo per un bel piatto di noodles ed un bagno caldo.

Nessun commento:

Posta un commento