venerdì 7 agosto 2009

6 agosto

San Diego non sembra una città interessante quando iniziamo la visita: sembra di essere in uno di quegli outlet costruiti a villaggio, tutto sembra finto dal tanto che è nuovo e colorato. I negozi sono il più colorati possibile, più insegne al neon ci stanno e più ce ne mettono. Anche le case non si può dire che abbiano uno stile: ce ne sono intonacate, tipo le nostre e di legno per la felicità delle termiti. Sembra che non ci sia un piano regolatore: ognuno fa di testa sua. Chissà cosa pensa un americano che visita una città italiana? Probabilmente tutto gli sembrerà diroccato e decadente.
La visita si fa più interessante quando decidiamo di seguire uno 'scenic drive' consigliato dall'ufficio del turismo: è un percorso in auto, marcato da cartelli gialli e blu, che tocca gli scorci più suggestivi della città. Arriviamo cosi' al Cabrillo monument, pranziamo nella old town (qui sembra veramente di essere nel villaggio degli indiani a gardaland!) attraversiamo la baia fino a La Jolla e torniamo a sud, per attraversare il coronado bridge ed arrivare all'omonima penisola. Poi il fuso si fa sentire: dedichiamo le ultime forze per raggiungere 5th avenue per la cena. Dopo una passeggiatina tra i locali, già affollatissimi, arriva l'ultimo thriller della giornata: chi si ricorda l'indirizzo dell'albergo? Ma niente panico: il nostro 'infalllibile' senso dell'orientamento ci ha tratti in salvo (i.e. Gli siamo fortunosamente cascati di fronte) ...

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